Per secoli, è stato attribuito al caso, il fatto che fosse orientata quasi perfettamente a nord, o che la sua struttura si rapporti al ‘pi greco’ in maniera quasi perfetta, o che la camera principale abbia incorporato i “sacri” triangoli dai rapporti “3-4-5” e “2-5-3”, triangoli che resero famoso Pitagora e che Platone nominò “i mattoni” per la costruzione del Cosmo.
Sempre al caso, sono stati attribuiti gli spigoli e la pendenza delle pareti perché, accettandone una consapevolezza di progettazione, veniva dimostrata un’avanzata conoscenza della trigonometria, all’origine di tutta la costruzione, le cui forme e rapporti, sorgono con precisione dalle proporzioni fondamentali: la Sezione Aurea, la base di tutta l’architettura sacra di tutti i tempi.
Studi recenti sui geroglifici Egizi e sulle tavole matematiche cuneiformi dei Babilonesi e dei Sumeri, hanno stabilito che una scienza estremamente avanzata caratterizzava il Medio Oriente, almeno tre mila anni prima di Cristo, e che Pitagora e altri Greci, considerati progenitori della matematica, sono stati iniziati nella conoscenza delle scienze antiche: con ogni probabilità, proprio in Egitto.

Atlantide
Non bisogna pensare che poiché la Piramide è in Egitto significa che è stata costruita dagli Egizi. Si potrebbe ipotizzare che, l’inspiegabile perfezione e l’infinita conoscenza, che sono all’origine della Piramide, possano essere attribuite alla presenza di un popolo superiore, coevo dell’uomo, che quelle piramidi ha visto costruire.
Altrimenti come potremmo spiegarci il fatto che, uomini appena usciti dall’Era della Pietra e appena entrati in quella del Bronzo (tra il 5000 a.C. e il 3000 a.C.) potessero avere la conoscenza dell’orbita terrestre intorno al sole, della dimensione, della forma e dell’oscillamento intorno all’asse del nostro pianeta.
La Grande Piramide potrebbe essere stata costruita dai sacerdoti Atlantidei, per manifestare la propria conoscenza, con un evento architettonico senza tempo, costruito nella pietra e lasciato ai posteri che, nel futuro, potessero decifrare e comprendere.
È impossibile scoprire il motivo per cui le piramidi, costruite in tempi successivi, non abbiano la stessa perfezione, non utilizzino la geometria sacra e non si attengano alle regole auree della proporzione.

La Grande piramide
A dieci miglia ad ovest dal Cairo, su una pinna rocciosa, vi è un sito di circa un miglio quadrato, chiamato Gizah dagli Arabi.
La forma pura della Piramide di Cheope si staglia nel cielo blu, un punto di riferimento ben visibile a grande distanza e utile alla vita sulla Terra.
Gli inviati di Napoleone Bonaparte avevano riscontrato che la Piramide era esattamente orientata verso i quattro punti cardinali. Poi si scoprì che il meridiano, che passa per il suo apice, taglia esattamente in due la regione del delta del Nilo e che il prolungamento delle diagonali lo racchiudono tutto. Una struttura che ha funzione di punto di riferimento geodetico, non poteva essere situata a caso, ma doveva basarsi su una notevole competenza astronomica e una profonda conoscenza della configurazione della pianeta.
È sorprendente la precisione con cui una struttura così grande e massiccia è stata progettata: è una bussola, cosi perfettamente orientata, che vengono su di essa tarate le bussole moderne. Anche la scelta del sito, sulla piana rocciosa, è un’ulteriore scelta oculata. La Grande Piramide ha una base che copre un’area di 13 acri. Da questa base, più di due milioni e mezzo di blocchi di calcare e granito, da 2 a 70 tonnellate ciascuno, si alzano in 201 livelli, fino a un’altezza di 147 m. e gli ingegneri moderni non comprendono come siano stati risolti, con tale precisione, tutti i problemi di una simile costruzione. . .
Geometria e Proporzioni
La Grande Piramide è una forma perfetta: dalla base, formata da quattro lati, si levano lati triangolari, che culminano in un unico apice, che è il simbolo geometrico della montagna, la forma che rappresenta il passare del tempo, quindi è il monumento che lo realizza, e la costruzione di una forma che per la sua perfezione di rapporti, misure e spazi può durare nel tempo. Le conoscenze insite nella Grande Piramide la innalzano a un livello sopra terreno e senza tempo e si può dire che sia un modello dell’emisfero nord, rappresentato in una forma quadrata. Il suo semplice sistema di proporzioni converte la geometria sferica in quella ottagonale, poi in quella quadrata.
È la quadratura del cerchio.
La Sezione Aurea, ‘il numero d’oro’ e il p greco sono le proporzioni di base su cui si fonda tutta la sua geometria. Nell’inserire questi valori, i costruttori sono riusciti a produrre un sistema semplice, per riunire un quadrante sferico in un rettangolo o in un triangolo, semplificando un problema sempre importante per chi disegna le mappe. L’apice della piramide corrisponde al polo Nord e il perimetro della base all’equatore, entrambi in scala esatta. Di conseguenza ogni superficie piatta della piramide ha dimensioni che rappresentano un quarto curvo dell’emisfero nord, o quadrante sferico di 90°.
Nella Camera del Re vi è un contenitore rettangolare, di granito lucido, che ha le proporzioni dettate dalla Sezione Aurea, è l’unico oggetto presente. E ancora oggi, non si sa perché sia lì, ma si ipotizza che rappresentasse il grembo della Madre Terra in cui il neofita doveva immergersi, prima di continuare la strada di evoluzione…

Infine, la Grande Piramide non può essere il risultato di una cultura di un periodo post-neolitico, poiché contiene armonie e proporzioni, come risultato di un’illuminazione e di una conoscenza di movimenti cosmici, che possono essere spiegati solo sulla base di una civiltà già avanzata.
Allora… cercare di capire, aprendosi con tutto il proprio cuore, gli aspetti ancora nascosti della Grande Piramide.