Incontro quelli che amano follemente, ma litigano furiosamente, per gelosia, trascuratezza, l’indifferenza, i figli, o “solo” perché, dopo, è bello fare pace. Coniugi e compagni di lungo corso che non si parlano e va bene così, ma allora, che cos’è quel senso di angoscia?
Persone che non amano più e perciò tradiscono, o che amano, eppure tradiscono. Insomma, se già l’amore era liquido, ora sembra evaporato.

Andrebbe salvato dall’estinzione prima che sia troppo tardi.
Troviamo perfetti sconosciuti, con un’infinità di variazioni e disordini del cuore: quelli soddisfatti di saltellare da un appuntamento all’altro, i “single e contenti”, i poliamorosi, i pansessuali, gli asessuali, i fluidi, le coppie ex aperte, che ci restano male se si parla del loro passato.
La persona ideale non esiste: nasciamo con tutte le risposte che ci servono per essere felici, ma ci lasciamo condizionare, di solito, dalla mamma e dalla società. Ovvero: dall’educazione, dai complessi, dagli stereotipi, dai tabù e dalle opinioni degli altri, che sia una chiesa, un partito o una tendenza della moda.
Per amare e per farci amare, basta smantellare questo apparato di interferenze. Secondo Erich Fromm, l’amore richiede un contatto da anima ad anima.
E tutto, anche se suona difficile, è straordinariamente facile. Nella nostra essenza, siamo geni dell’amore. Nessuno ce lo spiega. L’amore dovrebbero insegnarlo a scuola e fare corsi di recupero per gli adulti.
Ma, come si fa a trovare la persona giusta?
Bisogna evitare l’errore più comune, avere in mente una “persona ideale”: bruna, occhi azzurri, alta, atletica, con l’intelligenza di Einstein, senso dell’umorismo e sex appeal. Nella nostra testa c’è la perfezione, introvabile nella realtà.
Le app di incontri ci hanno abituati a scartare i candidati al primo, sommario esame. Invece conoscere qualcuno richiede pazienza e, soprattutto, ascolto.

Negli anni delle relazioni brevi, l’amore può apparire un divertimento. È come vivere al luna park e saltare da una giostra all’altra. Ti fa sentire di avere sempre sei anni. Ti fa credere di poter mangiare zucchero filato di tutti i colori.
La vita racconta bene l’incertezza degli incontri, la difficoltà nell’aprirsi e conoscersi. A qualsiasi età, si commettono spesso gli stessi errori.
Invece di parlare per fare colpo e chiedersi soltanto: “Piacerò?”, dovremmo tener presente che l’altro deve innanzitutto piacere a noi. I primi appuntamenti esistono per sintonizzarsi, fare domande e ascoltare davvero le risposte.
Eppure nonostante la posta del cuore è piena di amori malati.
Perché seguitiamo a conoscere solo persone sbagliate. O in nome di un malinteso senso dell’amore, pensiamo che intensità significhi sofferenza.
Qualcuno reagisce al dolore rinunciando, come in una vecchia canzone di C. Spaak e Johnny Dorelli: Innamorarsi vuol dire che/ Regali il tuo cuore a un intruso/ Te lo ridà che è fuori uso/ Io, no, non m’innamoro più.
Mi sono detto: “Sto bene da solo”, “Non mi serve nessuno”. Invece l’amore è la spinta più travolgente che esista. L’incontro giusto non è con la persona migliore, ma con quella che ti migliora.
Certo, l’happy end è facile, il “per sempre” è difficile: se tutto si consuma, come facciamo a costruire l’amore?
Con la pazienza e conservando il desiderio, che è possibile solo se si resta due persone distinte. Non c’è una ricetta per tutti. Non bisogna per forza fare tutto insieme. Altra cosa importante è litigare senza ferirsi. Imparare a parlarsi. E avere sempre una “scatola dei ricordi”; un serbatoio a cui attingere quando il presente sembra non offrire ragioni per andare avanti. Fare cose belle insieme serve a potersi dire: “Se siamo stati felici, possiamo esserlo ancora”.
Ma la strada è lunga. Nessuna storia può durare senza un progetto. Convivere, sposarsi o fare qualcosa che abbia un orizzonte a lungo termine. Sposarsi è come piantare due alberi in un vaso. Le radici devono trovare il loro posto.
Così si può crescere, anche stando stretti, e superare le crisi.
Oggi si domanda alla coppia una cosa che, prima, si domandava all’amante: di essere sempre come quelli che fanno bungee jumping sotto i ponti con l’elastico, Invece, nel lungo termine, la coppia è tana, tenerezza, affetti stabili. Quando qualcosa non funziona, e succede, bisogna ricordare che l’amore non è un cellulare.

Quello puoi cambiarlo, ma per l’amore forse vale la pena di cercare gli aggiornamenti.